Questo documento è dedicato a descrivere la preziosa, seppur breve, vita di Maria Storti (1929-75), che si è costantemente distinta per la sua bontà e generosità. Da ragazza si sforzò di salvare la vita a molti ebrei perseguitati durante i pericolosi anni della Seconda guerra mondiale quando l'Italia fu occupata dalle truppe naziste. Dopo essersi laureata in chimica farmaceutica si trasferì a Roma per unirsi alla madre e al fratello sacerdote. Scelse di non sposarsi e di dedicare tutta la sua vita professionale ad aiutare le persone bisognose. Infatti, a parte i suoi doveri istituzionali, decise di lavorare gratuitamente in una farmacia situata nel popolare quartiere romano di Primavalle, una zona povera caratterizzata da gravi problemi di ordine pubblico. Divenne così il riferimento di tutti coloro che avevano bisogno del suo supporto professionale e materiale. Biologa al mattino, si trasformava in "la signorina bionda", come veniva chiamata quando praticava come farmacista nella farmacia di piazza Capecelatro, sempre generosa e disponibile.