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I medicamenti di origine animale nella Farmacopea Italiana di Giuseppe Orosi, di Giovanni Cipriani

Remedies of animal origin in Giuseppe Orosi’s Pharmacopoeia, by Giovanni Cipriani

Nel 1846, nel corso dell'VIII Congresso Nazionale degli Scienziati Italiani, Giovacchino Taddei espresse la necessità di una Farmacopea italiana, chiedendo a Giuseppe Orosi di svolgere l’immane lavoro. Orosi si impegnò al punto che la prima edizione fu stampata nel 1849, ma la sua Farmacopea presentava delle lacune e così decise di rimettersi all’opera e vi lavorò per anni. L'ultima edizione, infatti, fu stampata a Milano nel 1876 e comprendeva 1.686 pagine. 
Le droghe di origine animale erano ancora presenti come residui del passato, ma Orosi era un forte sostenitore della chimica e molto lontano ormai dal vecchio concetto di Farmacia.
In 1846, in the VIII National Meeting of Italian Scientists, Giovacchino Taddei declared the necessity of an Italian Pharmacopoeia, asking to Giuseppe Orosi to do the incredible work.
Orosi was so clever to print the first edition in 1849, but his Pharmacopoeia was really weak and so he decided to work again for years. The last edition, in fact, was printed in Milan in 1876 and included 1.686 pages.
Drugs of animal origin were still present as a residue of the past, but Orosi was a strong supporter of Chemistry ad very far from the old concept of Pharmacy.


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