Sign In

Un gioiello del Museo della Farmacia di Bressanone: l’erbario secco seicentesco con piante dell’Orto medico di Padova, di Elsa Mariella Cappelletti

A precious 17th Century herbarium from the botanical garden of Padua, now in the Pharmacy Museum of Bressanone, by Elsa Mariella Cappelletti

​​Il Museo della Farmacia di Bressanone conserva un erbario secco datato 1653, che contiene un migliaio di campioni di piante secche. L’erbario fu preparato da un giardiniere dell’Orto medico patavino, agglutinando i campioni sui fogli e numerandoli in ordine alfabetico.
L’erbario fu acquistato da Ioann Baptista Angermann, studente tirolese di Innsbruck, che a Padova aveva conseguito il titolo di Dottore in Filosofia e Medicina. L’erbario passò poi nelle mani del farmacista Ioann Georg Franckh, titolare della Farmacia Vescovile di Bressanone, dove fu conservato fino al 1852, quando l’allora titolare Anton Peer lo trasferì nell’altra farmacia di sua proprietà, la Stadtapotheke.
I campioni sono provvisti di didascalie recanti i nomi latini delle piante allora in uso, spesso i nomi volgari tedeschi e talora anche sintetiche annotazioni sull’uso. Il fatto che le didascalie siano di mano di Angermann (errori compresi), prova che l’erbario era stato preparato per scopi didattici.
Questo erbario si rivela prezioso perché permette di conoscere esattamente quali specie fossero coltivate nell’Orto patavino nel 1653. Pur esistendo dei cataloghi (redatti nel 1642, 1644 e 1660), che elencano le piante presenti in Orto, l’utilizzo dei nomi pre-linneani in uso a quel tempo può molto spesso dare adito ad incertezze e ad errate identificazioni delle specie. I campioni contenuti nell’erbario di Bressanone permettono invece una interpretazione oggettiva e inequivocabile del patrimonio vegetale seicentesco dell’Orto medico patavino, nel contempo rivelandone anche la priorità dell’introduzione in Italia di alcune piante americane.

The volume, dated 1653, contains about 1000 dried specimens and was prepared by a gardener of the Padua botanical garden. The species are numbered and mounted in a roughly alphabetical sequence, following their generic names.
The herbarium was bought by Ioann Baptista Angermann from Innsbruck, who studied medicine in Padua: later on the herbarium belonged to Ioann Georg Franckh, a pharmacist of Bressanone (Farmacia Vescovile). In 1852 the herbarium was tranferred to the Stadtapotheke of Bressanone, held by Anton Peer.
The plant latin names were written by Angermann himself, which proves that the herbarium had been prepared for didactic purposes.
The plants grown in the botanical garden of Padua in the Seventeeth Century are known from lists published in 1642, 1644 and 1660.The plant names used at that time may frequently be misapplied or misleading. Therefore, this herbarium provides the opportunity to discover exactly which plant taxa were in cultivation in 1653; moreover, it gives empirical evidence for the first introduction in cultivation at the botanical garden of Padua of three American species.



Indietro