L'autore esamina criticamente la prima e la seconda edizione del "Codex pharmaceuticus pro nosocomiis..." edite a Torino rispettivamente nel 1806 e 1811. Considera sia il contenuto dei testi sia la situazione socio economica che portò alla loro realizzazione. Per ciò che concerne la validità scientifica si può affermare che gli autori produssero un'opera di notevole levatura, moderna e sotto molti aspetti in anticipo sui tempi. Essi svolsero lodevolmente il compito che era stato loro affidato in quanto riuscirono a realizzare un prontuario che, pur non sacrificando minimamente la bontà delle cure, era anche economicamente sostenibile e portatore di uno spirito di rinnovamento e semplificazione delle terapie.